Nella Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20.02.2018, Supplemento Ordinario n. 8, è stato pubblicato l’aggiornamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni, approvato con Decreto Ministeriale del 17.01.2018. Entreranno in vigore il 22 marzo 2018.
Si attende adesso la pubblicazione della Circolare applicativa e delle Appendici agli Eurocodici 2018.
L’iter di aggiornamento delle NTC è partito nel 2010. Il 14 novembre 2014 il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del Ministero Infrastrutture e Trasporti aveva approvato la bozza del testo revisionato delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni. Il 22 dicembre 2016 la Conferenza Unificata Stato Regioni aveva dato il proprio via libera al testo della bozza delle nuove NTC. Il parere positivo alle nuove NTC della Conferenza si accompagna ad alcuni rilievi e richieste di modifica del testo.
Il decreto delle Nuove Norme tecniche per le costruzioni, all’articolo 2, contiene anche le indicazioni sull’applicazione delle regole tecniche nella fase transitoria, a seconda dello stato di avanzamento del progetto: sono ancora applicabili le vecchie NTC del 2008, a progetti affidati e contratti firmati, solo per le opere pubbliche che si concludono entro cinque anni dalla data di entrata in vigore delle nuove NTC, cioè entro 22 marzo 2023. Per le opere private le cui parti strutturali sono ancora in corso di esecuzione o per le quali, prima della data di entrata in vigore delle nuove Norme tecniche per le costruzioni, è stato depositato il progetto esecutivo, si possono continuare ad applicare le vecchie Norme tecniche per le costruzioni del 2008, fino alla fine dei lavori e al collaudo statico.
Tre le novità delle NTC:
1) La semplificazione delle regole sulla messa in sicurezza degli edifici esistenti, che saranno diverse, in alcune situazioni, rispetto a quelle per il nuovo. Si tratta di un modo per rendere gli interventi economicamente più sostenibili. I progettisti, per mettere a norma una struttura già esistente, otterranno uno “sconto” del 20% in particolare in caso di cambi di destinazione d’uso, principalmente per evitare limiti irrealizzabili per le operazioni di ristrutturazione e rendere più applicabile il sisma-bonus.
2) Gli interventi di miglioramento, cioè quelli durante i quali non si mette mano alla struttura dell’edificio. La novità consiste nel fatto che, quando si effettua la messa in sicurezza, bisogna rispettare livelli minimi, con standard che cambieranno in base alla tipologia di edificio e che saranno più elevati nelle situazioni più delicate, per le scuole.
3) I materiali utilizzati per uso strutturale e i coefficienti che determinano le caratteristiche degli elementi portanti di tutti gli edifici. Qualche novità c’è, come l’esordio dei calcestruzzi fibrorinforzati.